Blog

Rimani aggiornato sul mondo D.Change

L’UNIONE FA LA FORZA. E ANCHE DI PIÙ.

“No man is an island”.

Non scomoderemmo John Donne se non ci permettesse di approfittare dei suoi versi per ragionare sulle dinamiche di business e mercato che caratterizzano la contemporaneità.

Il poeta inglese del ‘500 li propone come metafora di uno stato d’animo di solitudine che abbraccia tutti quanti nei momenti di difficoltà, e sostiene che nessun individuo può risolvere la propria condizione se si pensa solo e svincolato dal contesto che lo circonda.

Non è forse questa solo una maniera differente per parlare di ecosistema?

Esistono gli ecosistemi naturali ed esistono gli ecosistemi umani; esistono ecosistemi definibili in senso più ampio che implicano relazioni e collaborazioni tra forme differenti, che sfruttano sistemi e metodologie univoche per raggiungere obiettivi comuni.

Per riferirci ad aree semantiche e tematiche più vicine al mondo del mercato, basti pensare al concetto di coopetition: il termine deriva da due parole inglesi (cooperation e competition) che, insieme, restituiscono un concetto perfettamente calzante nella descrizione del panorama contemporaneo ad ogni suo livello espressivo.

La coopetition descrive, infatti, la condizione per cui più entità lavorano in sinergia mettendo in campo tutte le loro forze e generando così un bacino di servizi, strumenti, dati ed informazioni.

L’obiettivo è quello di favorire un approccio collaborativo e altamente professionale che consenta a tutti gli attori dell’ecosistema di beneficiare di quanto creato. Si tratta, a tutti gli effetti, di uno specifico approccio di mercato nel quale “la molteplicità di soggetti indipendenti collaborano su alcuni aspetti, per poter essere più competitivi sul mercato”.

Fino a qualche anno fa, al suono della parola “coopetition” (ammesso e concesso che qualcuno potesse davvero sentirla) nelle menti di qualcuno si sarebbe generata l’immagine di un gruppo di imprenditori di un certo livello che condividono idee, conoscenze e contatti.

Oggigiorno l’immagine è la medesima, ma i professionisti non sono più solo seduti attorno ad un tavolo. Collaborano e generano ancora scambio, ma si affidano all’intelligenza artificiale.

Attraverso le nuove tecnologie e, in particolare, attraverso l’intelligenza artificiale è possibile generare un bacino comune sempre più grande, sempre più sofisticato e sempre più particolareggiato a cui coloro che aderiscono all’ecosistema di base possono attingere al fine di migliorare la propria esperienza di business e affinare la propria offerta di mercato.

Raccogliere in un unico contenitore digitale le migliori proposte, definite secondo un algoritmo intelligente, significa mirare dritto all’obiettivo e ai desideri di chi decide di affidarsi proprio all’esperienza della tua azienda e del tuo team.

E se esistesse una piattaforma digitale che unisce tutti gli imprenditori del settore del turismo, generando un ecosistema articolato, in continua trasformazione e che si arricchisce ogni giorno sempre di più grazie a precisi strumenti di indagine?

#aMiCo26® è la piattaforma che si pone come obiettivo quello di creare una vera e propria community fatta di persone, idee e progetti che si servano delle nuove tecnologie e degli strumenti a propria disposizione per accedere a mercati che prima d’ora risultavano inaccessibili.

Non solo business, ma anche società e persone.

Potresti far parte anche tu dell’arcipelago di #aMiCo26®.

Proprio adesso.

LA SMART DESTINATION: LA GIUSTA DIREZIONE PER IL TURISMO DEL FUTURO

In quale modo i social media trasformano e influenzano il turismo contemporaneo? E soprattutto, quali sono al giorno d’oggi i criteri che determinano la scelta della destinazione di viaggio?

La digitalizzazione, Internet e i social network hanno rivoluzionato in maniera insindacabile il paradigma del viaggiare e del viaggiatore e, attualmente, ogni elemento ne è inevitabilmente influenzato.

Il 2010[1] è il momento della svolta: è l’anno in cui il turista “del fare” viene messo in ombra dal turista “del sentire”: il turismo relazionale, di cui la Generazione Y e i Millennials sono promotori attivi, è caratterizzato da obiettivi di esperienza che scaturiscono dal desiderio e dalla necessità di viaggiare.

In questo contesto, social media come Instagram, in cui l’esperienza, la scelta dell’immagine e il punto di vista dell’utente (UGC – User Generated Content) sono elementi cardine, diventano non solo punto di riferimento, ma canali attraverso cui molte persone scelgono la propria destinazione turistica. In questo scenario, l’UGC diventa a tutti gli effetti una delle più apprezzate e diffuse forme di promozione turistica.

Non solo. Una delle peculiarità della piattaforma è quella di accompagnare il turista nel suo viaggio… ancora prima che questo avvenga: dreaming, planning, booking e sharing.

Queste quattro fasi assumono ulteriore valore nel momento stesso in cui ci si rende conto che l’intrinseca caratteristica di alcuni social media, di cui Instagram ne è appunto capofila, è proprio la capacità di influenzare la scelta della meta turistica: non solo chi pubblica, ma spesso ciò che viene proposto (spesso senza realmente farlo) al pubblico, crea un livello di interesse che raramente è possibile raggiungere.

La piattaforma istruisce, illustra e suggerisce all’utente le mete più in voga, i posti più esotici o desiderabili che almeno una volta nella vita devono essere visitati. La fase di sharing innesca inoltre un ulteriore aspetto chiamato “travel bragging”: viaggiare per vantarsi.

Il successo di un viaggio scoperto tramite Instagram (e del rispettivo Influencer Marketing che ha fatto sognare i propri follower) è determinato dai risultati delle metriche di engagement come like e commenti; come un disegno infinito, più l’intento viene avvicinato, più persone ne vengono impressionate e più viene modulata la scelta delle destinazioni turistiche. Di colpo, tutti si trovano nella calda Sicilia o tra le affollate viuzze del centro storico di Napoli; improvvisamente, chiunque desidera spostarsi in Islanda per ammirare l’eruzione di un vulcano ha la possibilità di trasformare in realtà ciò che fino a qualche mese prima era solo un sogno.

Tutto è spettacolare, quasi inarrivabile.

Tuttavia, anche nel mondo delle infinite possibilità, c’è sempre un “ma”: offrire troppe soluzioni indubbiamente genera volume, ma la vera forza di un’offerta si raggiunge solo attraverso la personalizzazione della stessa; se è vero che Instagram fornisce infiniti spunti di viaggio, è vero anche che l’AI e i suoi algoritmi hanno dato vita alle cosiddette “smart destination”, ossia “destinazioni algoritmiche” interamente tailormade, basate su un portafoglio dati e legate ai “desiderata” specifici dell’utente.

Il progresso tecnologico e le sue integrazioni hanno reso possibile il concetto di viaggio come ecosistema di servizi, infrastrutture e opportunità interconnesse. Tutto ciò senza rinunciare all’importanza della UX, sia dal punto di vista cognitivo che emozionale.

Per gli imprenditori o per gli operatori del settore turistico non possono esserci ulteriori indugi: questi sistemi integrati permettono di raccogliere tutti i dati necessari al fine di definire una proposta turistica in linea con le richieste dell’utente, favorendo un turismo sempre più dedicato e giovando significativamente alla reputazione dell’ente proponente.

Sistemi integrati di intelligenza artificiale, realtà aumentata o realtà virtuale non sono in antagonismo rispetto a piattaforme come Instagram. Al contrario, nell’era dell’interconnessione, ogni strumento è di supporto se sfruttato nella maniera ottimale.

Come farlo, se non tramite partner affidabili che promuovono la condivisione delle conoscenze e soprattutto delle competenze? #aMiCo26® offre tutto il suo expertise per generare soluzioni all’avanguardia e affiancare professionisti del settore nella sfida al turismo contemporaneo.

All’interno della proposta ASSINTEL, D.Change organizza un ecosistema di supporto e garanzia per gli operatori del turismo che, attraverso la conoscenza e la condivisione di know-how, dati e strategie, è in grado di intessere relazioni virtuose per una proposta di eccellenza. 

Scegli #aMiCo26® e costruisci la tua forma di turismo digitale.


[1] J. Ejarque, Social Media Marketing per il turismo: come costruire il Marketing 2.0 e gestire la reputazione della destinazione. Hoepli Editore, 2015.

VIVI IL TUO TEMPO: AFFRONTA LA TRANSIZIONE DIGITALE CON IL PARTNER GIUSTO.

“Contemporaneo è colui che riceve in pieno viso il fascio di tenebra che proviene dal proprio tempo[1].

Recita così Giorgio Agamben, filosofo italiano, durante la lezione di apertura del corso di Filosofia Teoretica presso l’Università di Venezia IUAV (A.A. 2006-2007).

Le sfide sono innumerevoli e in continua trasformazione; quella più grande, però, risiede nella capacità di vedere da lontano i cambiamenti che si avvicinano e nel prepararsi all’innovazione.

In epoca post pandemica l’uomo-imprenditore si trova a fronteggiare due grandi questioni: la transizione ecologica e la transizione digitale, obiettivi che vanno di pari passo e che si supportano vicendevolmente.

Secondo UnionCamere la pandemia ha accresciuto i divari territoriali, di genere, di età e fra i settori produttivi, ma il digitale deve considerarsi “La leva per ridurli”[2].

La transizione digitale non è avvenuta e non avverrà.

La transizione digitale sta avvenendo e bisogna saperne cogliere il potenziale, consapevoli delle rivoluzioni che essa sta provocando e delle nuove logiche che ne muovono la natura; si tratta di una condizione che abbraccia noi tutti senza distinzione, in grado di creare valore e legame tra esigenze di mercato, dell’azienda e del cliente.

Una triade che non deve decisamente essere sottovalutata.

Il settore del turismo è uno dei settori che maggiormente viene interessato dalle tecnologie digitali, innumerevoli e applicabili su più versanti.

D.Change si inserisce in questo scenario come miccia e collante per affrontare la transizione digitale.

Perché è importante conoscere i vantaggi e sfruttare le potenzialità del digitale?

Il panorama nazionale è sempre stato caratterizzato da una forte classificazione industriale, dettata sia dalla geolocalizzazione delle attività stesse che dall’insita tradizione “di padre in figlio”, che ne ha accresciuto notevolmente il divario dimensionale e potenziale.

Ridurre quindi le distanze tra piccole, medie e grandi imprese è il primo degli aspetti che si possono affrontare con il supporto della digitalizzazione: l’integrazione di tecnologie avanzate è un tassello fondamentale per creare legami, inter-connessioni e opportunità accessibili a qualunque tipologia di azienda, tutti elementi fondamentali per chi si occupa di turismo.

Chiunque sia mosso da queste intenzioni può ora attingere a diktat e dinamiche di mercato che prima erano inaccessibili: l’utilizzo dell’intelligenza artificiale o della robotica sono leve che possono contribuire in maniera significativa tanto all’efficientamento di attività già in corso all’interno dell’azienda stessa, quanto alla costruzione di nuovi scenari di azione in&out, fisici o digitali.

Vivere il/in digitale significa appartenere ad una rete virtuale, dinamica e sempre all’avanguardia in termini di risorse e potenzialità; se è vero che “ecosistema” è la parola del nostro tempo, è vero anche che stare al di fuori di esso significa perdere una fetta ragguardevole di opportunità di spessore.

D.Change ha saputo cogliere al volo tali opportunità, organizzando una piattaforma tecnologica interattiva e di supporto alle attività degli enti turistici che vedono nel “fare rete” la chiave di volta verso il turismo del futuro. Con il progetto #aMiCo26®, D.Change punta tutto sulla triade, intesa ora come elemento a unico comune denominatore, in grado di spostare i vecchi equilibri e crearne di nuovi.

Gli elementi sopracitati sono un incentivo che stimola riflessioni altre, ma non possono esprimere in toto il valore del vivere il “qui ed ora” con lungimiranza e profondità; rappresentano piuttosto la messa su carta (o su schermo) dei traguardi che si possono raggiungere e degli obiettivi perseguibili in ottica di digitalizzazione e avanzamento tecnologico.

Prima ancora di vedere la meta, è necessario comprendere a fondo le potenzialità del viaggio: #aMiCo26® è sì una piattaforma tecnologica attraverso cui creare nuove opportunità di business, ma prima ancora è un hub fatto di persone, idee e progetti.

Raccontaci il tuo. E facciamo rete.

[1] G. Agamben, Che cos’è il contemporaneo? , Edizione Nottetempo, 2008.

[2] https://www.unioncamere.gov.it/

ECOSISTEMA È LA PAROLA D’ORDINE NELL’EPOCA DELLA DIGITALIZZAZIONE DEL TURISMO

In epoca contemporanea l’Italia, da sempre meta prediletta da artisti, letterati e poeti, diventa portavoce di un progetto ambizioso: la digitalizzazione del turismo.

Un concetto ampio e articolato, che fonda le proprie radici in diversi ambiti della società, dell’economia e della tecnologia.

Rendere il turismo sempre più digitale – o davvero digitale- significa strutturare obiettivi concreti e a lungo raggio sulla base di una profonda conoscenza del tessuto sociale, delle sue necessità e delle sue esigenze; significa comprendere e incontrare le specificità di un’economia in ripresa post-pandemica che galoppa alla velocità di un click.

Soprattutto significa condurre alla massima potenza espressiva la relazione uomo-macchina attraverso l’utilizzo consapevole e mirato della tecnologia a nostra disposizione: l’intelligenza artificiale.

Se è vero che motivazioni, intenti e modalità del turismo sono cambiate, il progetto #aMiCo26® si inserisce in questo contesto come partner ideale per creare nuove possibilità ed opportunità per il turismo dei nostri giorni.

#aMiCo26® è una piattaforma tecnologica che nasce dalla collaborazione con alcuni dei player più attivi e rilevanti nel panorama della valorizzazione industriale, turistica e dello sviluppo economico. Il sistema vede come obiettivo la riproposizione del paradigma “destinazione”, inteso ora come un canale a doppia fruizione: da un lato definisce l’insieme di tutti i servizi che gli operatori del settore mettono a disposizione dei turisti, dall’altro identifica il sogno, la meta del viaggiatore.

Come coniugare queste due esigenze in ottica di efficienza di servizio e innovazione tecnologica?

#aMiCo26® si serve dell’intelligenza artificiale come supporto strategico nella conversione del nuovo concetto di destinazione in algoritmo: l’AI si propone come soluzione ideale per definire una proposta interamente tailor-made che coniughi esigenze e desideri di operatori e viaggiatori.

I vantaggi per chi aderisce al progetto sono dunque tangibilmente declinati: primo fra tutti, la possibilità di far parte di un ecosistema di servizi interconnessi, promossi da enti di valore a livello nazionale per creare nuovi modelli di business e possibilità di interrelazione.

Far parte di un ecosistema aperto e in espansione significa ricoprire un ruolo privilegiato all’interno delle dinamiche di input e output scaturite dalla continua relazione tra più partner; nuove possibilità di turismo, innovazione tecnologica, soluzioni all’avanguardia sono solo alcuni dei benefici che si generano all’interno della Community #aMiCo26®.

Progetti digitali e tecnologici come #aMiCo26®, di cui la Digital Transformation è elemento pregnante, rappresentano la chiave di volta per coniugare richieste ed esigenze di mercato con le aspirazioni turistiche dei viaggiatori.

Categorie
Sei interessato?
Scrivi a info@dchange.eu
e sarai contattato