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“VEDERE PER CREDERE” E ALTRI MODI DI CONOSCERE GRAZIE ALL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE.

20 Ottobre 2023

Uno dei motivi per cui i sistemi di intelligenza artificiale stanno diventando sempre più parte della nostra quotidianità è la loro capacità di essere così simili a noi.
Sono simili nel modo di parlare, di relazionarsi, di fornire suggerimenti, ma soprattutto di amalgamarsi quasi impercettibilmente ai nostri comuni modi di desiderare.
L’obiettivo primo per tutti coloro che “vivono il contemporaneo” è quello di riflettere su specifici processi tecnologici al fine di ottimizzare ciò che già esiste, valorizzandone le peculiarità e, allo stesso tempo, comprendendo i nuovi strumenti a loro disposizione.
Con #aMiCo26® sono stati tracciati presupposti e obiettivi ben chiari e concreti per l’applicazione dell’AI al settore del turismo, creando una rete di tecnologi in grado di condividere il proprio expertise e creare strumenti adatti a chi struttura esperienze di turismo.

Desiderare di viaggiare e sognare una meta turistica è il primo passo verso la concretizzazione della richiesta, e nei secoli gli strumenti che ne hanno veicolato il desiderio sono cambiati e si sono trasformati. Se è vero che “tutto ciò che esiste era già stato inventato dai greci”, è ragionevole credere che qualche reminiscenza del passato riesca ancora ad emergere nel mondo contemporaneo.

Il viaggio narrativo con D.Change è iniziato con un veloce excursus sul Grand Tour del settecento/ottocento, per poi riflettere sulla trasformazione del turista e del suo modo di desiderare di spostarsi fino a per giungere ad ora, momento in cui è la fotografia delle origini, che velocemente ha sostituito il dipinti tascabili, a diventare pretesto e collante per parlare di nuove tecnologie ed intelligenza artificiale basata sul principio cardine del “vedere per credere” … e creare.
Il viaggio nasce nella mente, si traduce in parole e si concretizza in scelte e azioni.
Funzionava all’incirca così il principio di esistenza dei dipinti tascabili -presto sostituiti grazie

all’evoluzione tecnologica della fotografia: piccole immagini in formato tascabile che le persone più abbienti portavano a casa dopo lunghi viaggi culturali o di piacere. Mostravano queste piccole cartoline raffiguranti paesaggi, scorci di città o volti di persone a coloro che li attendevano a casa. Utilizzavano le parole per raccontare e le immagini per rendere tangibile la propria esperienza. Talvolta, chi ascoltava, veniva improvvisamente mosso dal desiderio di visitare proprio quel posto.

Midjourney non è un dipinto e non è nemmeno una fotografia; tantomeno una tecnologia pensata per il turismo; è una tecnologia pensata per il mondo dell’arte. Ma se è vero che il secondo nome della Contemporaneità è Interdisciplinarità, è altrettanto vero che Midjourney rappresenta oggi uno strumento per riflettere su come l’intelligenza artificiale sia davvero in grado di creare -in ogni campo della sua applicazione- possibilità di riflessione e vantaggio concreto per chi ne comprende il potenziale, senza esserne spaventato.

Midjourney è un laboratorio di ricerca fondato nel 2022 con l’obiettivo di tradurre parole chiave in immagini, sfruttando un algoritmo “text to image”. Midjourney è quello che potremmo definire un dizionario di parole in grado di rendere visibili, attraverso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, le cose che desideriamo.

E se le parole chiave utilizzate descrivessero un viaggio?
Questa intelligenza artificiale è infatti in grado di codificare le parole (chiaramente inserite secondo un certo ordine, una certa formattazione e un codice specifico) e creare un’immagine reale-irreale, frutto dei desideri dell’utente.

Benché Midjourney abbia natura e intenti differenti e che chiaramente non rappresenti un parallelismo diretto con il capitolo di interesse di D.Change, è possibile riscontrare in questa metodologia elementi comuni agli obiettivi promossi da #aMiCo26®.
La piattaforma tecnologica si serve, infatti, del potenziale dell’AI per dare al turista esattamente ciò che desidera in quel momento.
Raccogliere dati, collettarli, renderli fruibili, creare un senso di esistenza e traduzione degli stessi altro non è che il corrispettivo del processo generativo di prodotti o servizi “a immagine e somiglianza” dei nostri desideri e delle nostre aspettative.
Gli operatori del turismo che si affidano alle tecnologie di intelligenza artificiale hanno ora la possibilità di scoprire e conoscere ciò che i propri clienti desiderano, costruendo una proposta per vivere un’ esperienza indimenticabile che tramuti i loro “sogni” in una realtà vissuta e partecipata.

Vedere per credere… e provare.

D.Change, la piattaforma per la digitalizzazione del turismo.

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